Il presidente nerazzurro ha «smentito categoricamente le voci di una cessione». La società si sta muovendo per rifinanziare i due bond in circolazione e ha dato un mandato esplorativo per cercare nuovi soci
Finanziamento e nuovi soci
Nei giorni scorsi Il Sole 24 Ore, aveva spiegato in modo approfondito che tra gli investitori stranieri circola un «teaser», ovvero una documentazione confidenziale di circa una decina di pagine, secondo cui già da qualche mese Suning si starebbe muovendo con i propri advisor, in particolare con Goldman Sachs, per rifinanziare i due bond in circolazione, uno da 300 milioni e l’altro da 75, con scadenza a luglio 2022. Alla sede di Londra di Goldman Sachs è stato anche dato un mandato esplorativo su equity e soci. Dal 2016 Suning possiede il il 68,55% del capitale dell’Inter, affiancato da LionRock Capital, che ha una quota di minoranza del 31,05%, più altri piccoli soci. L’idea sarebbe quella di trovare nuovi investitori, per aiutare il gruppo di Nanchino, guidato dalla famiglia Zhang. Il presidente ha escluso un coinvolgimento di Rothschild, di cui si era parlato.
Riduzione della spese
Le difficoltà per l’Inter sono lampanti e sono state certificate anche nell’ultimo vertice di fine anno tra il tecnico Conte, la dirigenza e il presidente Steven Zhang. Proprio Zhang ha trasmesso un messaggio inequivocabile: non ci sono soldi per il mercato di gennaio, bisogna ridurre le spese. Quindi mercato in autofinanziamento e abbattere il monte ingaggi cedendo giocatori, anche in prestito come è successo per Nainggolan, passato al Cagliari.
Il sistema Inter però è andato in sofferenza soprattutto nell’ultimo periodo, in maniera strettamente legata a quanto accade in Cina. La Federcalcio cinese nelle settimane scorse ha dato un giro di vite al calcio, ha imposto una drastica riduzione agli stipendi dei calciatori e vietato alle aziende di associare il loro nome a quello delle squadre. Colpita anche Suning, proprietaria del Jiangsu. Zhang Jindong, padre del presidente dell’Inter Steven, è tra l’altro legato alla nomenclatura del governo di Pechino, dalle direttive non può derogare.
Il presidente Zhang smentisce le voci di cessione. Di certo è problematico in questo momento pensare di vendere il club a una cifra vicino al miliardo di euro. Per questo si stanno cercando nuovi soci che poi in futuro potrebbero anche pensare di rilevare la società, allo stato però non è l’ipotesi su cui si sta lavorando. Esportare capitali dalla Cina, per lo stretto controllo del governo, è stato sempre un problema, amplificato ancor di più nel mondo del calcio dove spesso c’è necessità di risposte immediate. Suning resta comunque un colosso, ma deve sottostare a regole stringenti e la linea è chiara: basta spese, l’Inter deve camminare con le sue gambe